Il misunderstanding della telemedicina
Il 27 febbraio a Roma ho vissuto un’esperienza surreale. Ho partecipato a un convegno dell’AISDET, l’Associazione Italiana Sanità Digitale e Telemedicina, organizzato da One Health, un consorzio che riunisce tre ministeri: il Ministero della Salute, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Agricoltura.
Il tema principale? L’importanza di lavarsi le mani.
All’inizio ho pensato a uno scherzo orchestrato dai miei amici romani, una sorta di Candid Camera con attori in abiti formali. Ma no, erano davvero medici, professori e scienziati che discutevano con serietà e convinzione sull’argomento.
Sono rimasto ad ascoltare, cercando di capire quale fosse il legame tra l’igiene delle mani e la medicina digitale o la telemedicina. Mi sono chiesto quale ragionamento avesse portato a considerare questo tema centrale in un contesto di innovazione tecnologica in ambito sanitario.
I dati sulle infezioni erano la soluzione.
Per controllare i dati sulle infezioni ospedaliere, che rappresentano un disastro atomico in termini assoluti di morti e costi, oltre a monitorare la quantità dei solventi utilizzati e il numero del personale impiegato, hanno deciso di controllare anche chi si lava le mani.
Partendo da quel vecchio punto di vista, effettivamente, il ragionamento fila.
Ma è tutto sbagliato!
- Con il Gemello Digitale e la sua capacità predittiva, i ricoveri dovrebbero scendere del 70%.
A livello individuale, la capacità predittiva del Gemello Digitale è empirica: teoricamente, dovremmo avere due gemelli monozigoti, applicare il Gemello Digitale solo a uno e vedere chi dei due si ammala prima, ottenendo un solo campione. Ma su un’intera popolazione, i dati sarebbero molto più precisi e meno empirici.
- Nel 2025, cioè oggi, inizia la produzione di massa di robot che sostituiranno il 70% dei lavoratori che assistono le persone. Un robot costa $40.000, l’equivalente dello stipendio medio lordo annuo in un paese a reddito basso come l’Italia per un lavoratore a tempo pieno (8 ore al giorno, 5 giorni a settimana). Si ammortizza in 4 mesi, considerando anche il costo del lavoro straordinario notturno e festivo.
Disinfettare un robot è automatico. Quindi, il 70% delle infezioni crollerà automaticamente, con un ulteriore risparmio di costi e, soprattutto, di vite per le strutture che adotteranno robot. Con l’adozione del Gemello Digitale, come abbiamo già detto, ci sarà un abbattimento ulteriore del 70%. Quindi, alla fine, le infezioni si ridurranno del 91%, lavandosi le mani esattamente come oggi.
Non esistono stupidi o intelligenti, esistono punti di vista vecchi e nuovi. Non bisogna guardare avanti, bisogna essere avanti, altrimenti la prospettiva rischia di essere sbagliata. Si osserva il mondo nuovo dall’esterno, non da dove siamo già.
È un concetto semplice, ma di difficile applicazione. Non possiamo parlare di automobili se non ne abbiamo guidata una per almeno una settimana, magari facendoci anche un viaggio. Altrimenti, rischiamo di discutere per ore del colore della carrozzeria, un dettaglio che, nella maggior parte dei casi, neanche ricordo.
In questo congresso in bianco e nero, sono stato folgorato da due luci illuminanti:
- La ssa Antonia Ricci, Direttrice generale presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
- La ssa Francesca Di Gaudio, nuovo Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico di Palermo.
La prima, esperta in ornitologia—con buona pace delle battute da caserma anni ’70—ha spiegato che chiudere le frontiere durante una pandemia non serve a un beneamato uccello. Considerando che milioni di uccelli si spostano ogni anno, per un totale compreso tra i 50 e i 70 miliardi di esemplari, alcune specie sono l’equivalente di topi volanti, veri e propri vettori di malattie. Il salto di specie è un rischio costante.
La Dott.ssa Di Gaudio, invece, ci ha portato nel mondo dell’alimentazione in modo raffinato. Non solo ha parlato di ciò che mangiamo, ma anche di ciò che mangia quello che noi mangiamo. Un punto di vista molto interessante. Per chi, come noi, lavora con il Gemello Digitale e considera il sonno il primo marcatore, in questo caso il primo marcatore è l’acqua: quantità e qualità.
Quindi, è molto chiaro come combattere la prossima pandemia: un Gemello Digitale in grado di ottimizzare le prestazioni corporee, rafforzando il sistema immunitario in modo straordinario, sic et simpliciter.
Sergio d’Arpa